Non capisco. Il nuovo Governo Monti, talmente nuovo che sa ancora di imballo, ha presentato ieri la lista dei ministri, e già oggi ci sono manifestazioni di piazza e scioperi: studenti e trasporto pubblico.
Questa protesta studentesca di oggi nasce dalla precisa volontà di manifestare e far sentire la loro voce CONTRO il nuovo governo, colpevole, a detta loro, di essere colluso con i poteri forti economicamente parlando: la BCE (Banca Centrale Europea), le Banche, la Goldman Sachs. Addirittura Monti viene "additato" quale colpevole di essere parte di una nobile Università Privata come la Bocconi, essendone (stato, si presuppone da oggi) il Preside. Tutto ciò francamente sa di ingenuo, poveri loro. Ora, ammesso che indubbiamente questo nuovo Governo nasce con la precisa -e oserei dire, esplicita- volontà di avere dei "tecnici" (parola usata ed abusata in questi giorni) che, primi nei loro rispettivi campi di appartenenza professionale possano mettere finalmente a posto la situazione facendo quelle riforme così impopolari -ahimè- che nessun politico con un p0' di sale in zucca (e di tornaconto personale) avrebbe mai avuto il coraggio di fare, stiamo parlando del fatto che non potevamo avere in questo momento nessun altro governo che questo. E' giusto e inevitabile che sia così. Il governo "politico" eletto dai cittadini e invocato a gran voce dalla Lega quale unica salvezza possibile, ha fallito miseramente: in 3 anni e mezzo non è stato fatto niente non solo da un punto di vista di controllo del debito e quindi dell'indebitamento dello Stato nei confronti di chi ci sta prestando soldi, cioè la Banca Centrale Europea cari studenti, ma anche per quanto riguarda le auspicate misure per la crescita del "sistema Paese". Cosa significa, amici studenti, "Sistema Paese"? In un Paese come il nostro, dove la crescita attestata 2011 è ferma allo 0.2 %, significa non solo essere fermi, ma addirittura regredire. Avremmo bisogno di almeno 2 punti percentuali in più per dire che ci siamo rimessi in moto...e dirlo anche ai nostri principali partner europei nonchè alla BCE stessa. Quindi, la "colpa" semmai si possa dare a qualcuno in particolare (e io lo escludo) è in primis di questo Governo di nani e ballerine, rimasto fermo ad aspettare gli eventi (mentre evidentemente il suo Capo era impegnato altrove). In questo momento di somma sfortuna e di buio che di più non si può, il Presidente Napolitano non avrebbe potuto scegliere meglio. Stiamo a vedere.
Ritengo grave che siate voi, studenti, a protestare in Piazza oggi, voi che tutto sommato in questo momento non avete doveri sociali, e non godete di privilegi di un qualche tipo. Poco furbo da parte vostra. Categorie professionali come gli artigiani, gli operai, la CGIL (e la Camusso sta dimostrando di non fare sconti a nessuno) stanno prudentemente ad aspettare, vigili ed attenti. Inoltre, lasciatemi dire che
- Protestare fermando treni e mezzi di trasporto non aiuta chi studia o lavora (che è quello per cui vi battete in fondo)
- Sono sicurissimo che trasformerete questa protesta nell'ennesima lotta Scuola Pubblica-Scuola Privata, perchè è lì che andrete a parare. Userete lo spunto dato dal fatto che Monti è un bocconiano, e quindi alla fine sono sempre i privilegiati della società che arrivano al potere. Io direi che non sono i privilegiati. Il Governo Monti è la palese dimostrazione che al potere ci arriva chi se lo merita. E' tornato ad essere così, con buona pace delle Carfagna, delle Zanicchi, delle Minetti ecc.
- Tutto questo Facebook fatto oramai di teorie del complotto, dove chi denuncia i poteri o il benessere di questo e di quello è perchè 99 volte su 100 non ce l'ha credo vi stia un po' dando alla testa. Attenzione: leggere un articolo scritto da qualcuno (spesso non si sa poi nemmeno veramente chi...) sul vostro Social Network preferito non vi autorizza a saperne di un argomento. Per la Teoria del Complotto esistono librerie intere, seminari, video, convegni, esperti o presunti tali. E' un mondo paralllelo che si nutre di questo nostra società "mainstream" - passatemi la definizione- in cui viviamo. Facile fare un "Condividi" no?
Ieri sera Gad Lerner, in un'edizione staordinaria de "L'infedele" su La7, chiedeva ad una studentessa universitaria della Statale di Milano perchè ci fosse così motivo di protestare oggi, lanciando un quesito a mio parere molto furbo: "Ma quindi, in base a quello che dice lei, non c'è nessuna differenza tra Maria Stella Gelmini e Francesco Profumo, neo ministro della Pubblica Istruzione?". Vi lascio intuire la risposta. "No". Bravo Lerner.
Questo denota innanzitutto un qualunquismo da paura; e poi, una spinta alla protesta contro tutto e tutti a prescindere (del resto siamo in autunno, qualche giorno di autogestione ci sta sempre in questo periodo dell'anno...) solamente perchè parte del Sistema. Il Sistema in cui vivete e studiate anche voi, cari studenti. Denota in ultima analisi, un'ingenuità di fondo molto ma molto pericolosa. Queste masse di giovani diciottenni sono in questo momento quanto di più malleabile dai poteri mediatici (Social Network compresi). Se una studentessa qualsiasi di un'università qualsiasi non arriva a capire la differenza tra il Governo di prima e quello di ora (nato da una Crisi e in "stato di emergenza") allora il problema è veramente serio. Può la politica avere un futuro, di fronte a questo qualunquismo e a questa incapacità di guardare? Per carità, sono il primo a dire che a 18 anni non hai gli strumenti intellettuali e la maturità per guardare consapevolmente alla realtà, ma un brivido lungo la schiena ti corre.
Mio personalissimo consiglio quindi: tornate a studiare, lasciate lavorare il Governo, almeno per ora. Ma soprattutto, usate la testa.
giovedì 17 novembre 2011
mercoledì 2 novembre 2011
Tesco Homeplus: un negozio virtuale in Metro
Video visto spesso in giro spesso in questo periodo: interessante esperimento di impiego degli spazi urbani d'attesa.
http://youtu.be/fGaVFRzTTP4
http://youtu.be/fGaVFRzTTP4
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martedì 25 ottobre 2011
Il tesoro di Gheddafi:70 miliardi di dollari e svariate partecipazioni in diverse società europee.Il rais donò a Beyoncé 1 milione di dollari per progetti umanitari ad Haiti
Come sappiamo, il corpo del Raìs è dal 20 ottobre esposto alle visite della piazza libica.
Nel frattempo, si sta compiendo un’altra battaglia a suon di soldi: quella sul fondo sovrano libico e sulle attività finanziarie da 70 miliardi di dollari riconducibili al dittatore libico.
Il fondo rappresenta una grande torta – osserva il New York Times – fatta di denaro contante e di partecipazioni all’interno di alcune società europee, come l’editore britannico Pearson ed il club di calcio Juventus. Venne aperto nel 2006 da Saif al Islam Gheddafi.
Vi ha attinto soprattutto per portare dalla sua una serie di nomi importanti: dalla famiglia Rothschild, al principe Andrea d’Inghilterra; e ancora, dall’ex Commissario europeo al commercio Peter Mandelson, agli gli investitori di private equity americani Stephen A. Schwarzman, di Blackstone, e David M. Rubenstein, del Gruppo Carlyle, oltre a nomi illustri dell’imprenditoria italiana.
Gli Stati Uniti hanno rivelato l’intenzione di voler congelare qualsiasi partecipazione riconducibile alla autorità libica, che risulti controllata dalle istituzioni americane, anche se, allo stato attuale, non sono ancora state individuate le banche e le partecipazioni nel mirino.
Il Regno Unito ha affermato che sarà impedita la vendita o il rimpatrio delle attività finanziarie gestite da Gheddafi, incluse le azioni Pearson ed un piccolo tesoretto di attività commerciali, nel settore immobiliare, con base logistica a Londra.
Permane un dubbio: i primi investimenti fuori dalla Libia risalgono al 2008. Il dato non escluderebbe – come ipotizzano alcuni banchieri – che la maggior parte del denaro si possa trovare in Libia o in altre banche del Medio Oriente, al sicuro dalle sanzioni.
Per il Fondo Monetario Internazionale, oltre al fondo, la banca centrale della Libia ha riserve pari a circa 110 miliardi di dollari, che le conferiscono una posizione finanziaria netta stimata al 160 per cento del prodotto interno lordo nazionale.
I soldi di Gheddafi destinati alla beneficenza
Un milione di euro, ossia i fondi ricevuti dal Colonnello Gheddafi per un concerto esclusivo del figlio di Gheddafi, Hannibal, sono stati regalati dalla cantante Beyoncé ad un fondo che finanzia progetti umanitari ad Haiti. Non fu l’unica cantante a beneficiare delle attenzioni della famiglia Gheddafi. La cantante Nelly Furtado, per un’esibizione in Italia organizzata dai Gheddafi quattro anni fa, ricevette un milione di euro, che la canadese avrebbe già destinato ad associazioni umanitarie.
Nel frattempo, si sta compiendo un’altra battaglia a suon di soldi: quella sul fondo sovrano libico e sulle attività finanziarie da 70 miliardi di dollari riconducibili al dittatore libico.
Il fondo rappresenta una grande torta – osserva il New York Times – fatta di denaro contante e di partecipazioni all’interno di alcune società europee, come l’editore britannico Pearson ed il club di calcio Juventus. Venne aperto nel 2006 da Saif al Islam Gheddafi.
Vi ha attinto soprattutto per portare dalla sua una serie di nomi importanti: dalla famiglia Rothschild, al principe Andrea d’Inghilterra; e ancora, dall’ex Commissario europeo al commercio Peter Mandelson, agli gli investitori di private equity americani Stephen A. Schwarzman, di Blackstone, e David M. Rubenstein, del Gruppo Carlyle, oltre a nomi illustri dell’imprenditoria italiana.
Gli Stati Uniti hanno rivelato l’intenzione di voler congelare qualsiasi partecipazione riconducibile alla autorità libica, che risulti controllata dalle istituzioni americane, anche se, allo stato attuale, non sono ancora state individuate le banche e le partecipazioni nel mirino.
Il Regno Unito ha affermato che sarà impedita la vendita o il rimpatrio delle attività finanziarie gestite da Gheddafi, incluse le azioni Pearson ed un piccolo tesoretto di attività commerciali, nel settore immobiliare, con base logistica a Londra.
Permane un dubbio: i primi investimenti fuori dalla Libia risalgono al 2008. Il dato non escluderebbe – come ipotizzano alcuni banchieri – che la maggior parte del denaro si possa trovare in Libia o in altre banche del Medio Oriente, al sicuro dalle sanzioni.
Per il Fondo Monetario Internazionale, oltre al fondo, la banca centrale della Libia ha riserve pari a circa 110 miliardi di dollari, che le conferiscono una posizione finanziaria netta stimata al 160 per cento del prodotto interno lordo nazionale.
I soldi di Gheddafi destinati alla beneficenza
Un milione di euro, ossia i fondi ricevuti dal Colonnello Gheddafi per un concerto esclusivo del figlio di Gheddafi, Hannibal, sono stati regalati dalla cantante Beyoncé ad un fondo che finanzia progetti umanitari ad Haiti. Non fu l’unica cantante a beneficiare delle attenzioni della famiglia Gheddafi. La cantante Nelly Furtado, per un’esibizione in Italia organizzata dai Gheddafi quattro anni fa, ricevette un milione di euro, che la canadese avrebbe già destinato ad associazioni umanitarie.
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