A 20 giorni scarsi dall’insediamento del nuovo Governo della Repubblica Italiana, sono tantissimi gli spunti che ci sta offrendo in questi giorni l’opinione pubblica.
Pensiamo per esempio, per cominciare, alla parola diventata il tormentone di questi giorni. Sto parlando di “Sobrietà”. Ora, fa un certo “che”, come da titolo, pensare che un Paese tra le maggiori economie del Mondo, settima potenza industriale del pianeta, culla della civiltà, della scienza e dell’arte (mi fermo qui per risparmiarvi la tirata qualunquista) debba additare il nuovo Presidente del Consiglio associandolo ad un concetto di “sobrietà” che scusate, dovrebbe essere la normalità più banale e scontata. E invece non è così. E allora, coda di paglia lunga chilometri. Quella del popolino italiano naturalmente. Fa strano eh…fa (ancora) un certo “che” vedere una persona seria, titolata, preparatissima, che si concede una mezza battuta solo quando può veramente farlo, ma usa-e-dosa le parole in modo quasi chirurgico con il suo interlocutore -Parlamento, Vespa/teleascoltatori- . Questo che significa? Che ci si era abituati alla gag e ai personaggi. I quasi 20 anni di berlusconismo, fatto di eccesso di toni, di siparietti internazionali a tutti i costi, di plateali risse televisive tra esponenti del piddielle e avversari, eccetera. Il berlusconismo, ovvero anatomia del rincoglionimento della società italiana drogata di televisione (che non è una forma di cultura popolare, se mancano i contenuti culturali), della quale il proprietario è lo stesso che poi tramite quel mezzo ti chiede il voto. Visto a posteriori sembra tutto così banale no? E invece, ancora una volta il popolo bue ci è cascato, troppo occupato a notare differenze tra un culo e l’altro della letterina di turno (diventata assessore provinciale o ministra, o ancora parlamentare europea o consigliera regionale) o a schierarsi con il concorrente della casa del Grande Fratello (non quello orwelliano).
E allora, in una situazione del genere, ecco che essere sobri fa notizia.
La prova che tutto ruoti attorno al mezzo televisivo in Italia è data dal fatto che ormai la politica si fa solo nei salotti televisivi, e che i comici/opinionisti/satiri di turno vadano avanti giorni a martellarci le palle con le solite battute: “l’ha detta lui l’altra sera, perchè non devo dirla anche io? Forse che sono meno bravo di lui?” Ecco che allora la Fornero piange-cadelalacrima-sacrif…sacrif…, Monti “è talmente sobrio che quando ride, gli altri piangono…”, Passera: anche stavolta c’è passera nel governo…ecc. Non sto criticando il sacrosanto dirittto di satira, di sbeffeggio nei confronti del potere, attività umana vecchia come il mondo: il Re è nudo e vivaddio dovrà continuare ad esserlo. Il punto è che se il governo viene ricordato dal popolino solo perchè “c’è quella che piange, quello pelato ‘proprietario’ della Banca dove mio marito ha il conto”, quello con le orecchie a sventola (Giarda, ndr), allora forse c’è qualcosa che non va. C’è un eccesso di enfatizzazione televisiva -prima che mediatica- degli aspetti di contorno, che -ricasco lì volentieri- il berlusconismo ci ha insegnato: l’esteriorità del politico è la cosa più importante, quello che lo presenta in modo determinante e ne decide le sue sorti. Non stupisce allora da questo punto di vista che Berlusconi scegliesse delle gnocche, se questa era ed è la logica di giudizio intima da gossip televisivo.
Quanto ci metteremo a riabituarci ad una classe politica normale (che non vuol dire “sobria”)? Per fortuna il Capo dello Stato se n’è accorto. Giusto in tempo, a quanto pare.
mercoledì 7 dicembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
Pantone: The Twentieth Century in Color, la storia di un secolo a colori
Pantone: The Twentieth Century in Color, la storia di un secolo a colori
I colori elettrici degli anni ottanta, quelli pop dei sessanta, i pastello pieni di ottimismo dei cinquanta: a ben guardare ogni decennio, ogni periodo storico è stato caratterizzato da una specifica palette cromatica, espressione del spontanea contesto culturale, conseguenza di condizioni storiche, economiche e sociali.
In PANTONE: The Twentieth Century in Color, edito da Chronicle Books, Leatrice Eiseman, executive director del Pantone Color Institute, e il color guru Keith Recker raccontano il secolo scorso attraverso l’evoluzione del colore, a partire dall’analisi di più di 200 tra opere d’arte e pubblicità, prodotti di design e di moda, ognuno calato nel suo contesto, tra tendenze, costume e condizioni socio-culturali.
Via | Acejet170
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Pantone: The Twentieth Century in Color
domenica 20 novembre 2011
Viaggiare 2.0
Tripl è un interessante website che unisce al viaggiare - a detta loro la più grande industria del mondo- un aspetto Social, in un modo inatteso. Se i Social Media stanno cambiando il modo in cui noi possiamo guardare al mondo, Tripl vuole offrire un'esperienza di viaggio unica, grazie al fondamentale apporto dell'UGC (User Generated Content), il vero valore aggiunto della platform. Se insomma airbnb è il nostro location finder 2.0, Tripl è l'amico/collega/passante che ci consiglia posti e must see altrimenti sconosciuti ai più.
L'infografica qui riportata, fantastica, descrive efficacemente come i Social pesino sull'esperienza viaggio al giorno d'oggi.
L'infografica qui riportata, fantastica, descrive efficacemente come i Social pesino sull'esperienza viaggio al giorno d'oggi.
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venerdì 18 novembre 2011
Goldman Sachs: "Memento audere semper"
Come la stragrande maggioranza degli internauti italiani, in questi giorni mi sto interessando a cosa sia Goldman Sachs. Ho cercato di raccogliere qualche idea, anche da persone che ne sanno più di me (devo ammettere la mia parziale ignoranza, pur essendoci passato davanti lo scorso maggio con tanto di sosta davanti alla Goldman Sachs Tower a viso all'insù, a Lower Manhattan) . Ebbene, fu fondata a Wall Street nel 1869 da Marcus Goldman e suo genero Samuel Sachs, due ebrei americani di origine tedesca.
Stiamo parlando di una delle più grandi e affermate banche d'affari del mondo, anzi probabilmente la maggiore.
La sua sede legale è a New York, nella Goldman Sachs Tower in Lower Manhattan 200 West Street (in 85 Broad Street fino al 2008), ed ha filiali, tra le altre, anche a Londra, Francoforte, Tokyo, Hong Kong.
Goldman Sachs dispone anche di un'altra sede, sull'altra sponda del fiume Hudson, nel New Jersey, al n.30 di Hudson Street
Secondo la classifica stilata annualmente dalla Vault, Goldman Sachs risulta essere la banca più prestigiosa del mondo.
Hanno collaborato o collaborano con questa multinazionale finanziaria personaggi di grande prestigio dell'Italia che conta che nel campo della politica e dell'economia e della finanza.
I più noti sono Romano Prodi, Gianni Letta, Mario Draghi, Mario Monti.
Non li metto a caso in quest'ordine. Se ripercorriamo gli ultimi 20 anni di storia politica italiana, ci sono tutti. Tranne che per Berlusconi, per il quale però fa le veci in modo decisamente "interessante" il suo n.2. E' vero che Draghi non è stato Presidente del Consiglio, ma era fino a qualche settimana fa alla guida della Banca d'Italia e ora guida quella Europea.
Ma vediamo più nel dettaglio questi quattro italiani.
Romano Prodi è Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana per due volte (dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008).
Docente universitario di Economia e politica industriale all'Università di Bologna, è stato nel 1978 ministro dell'Industria nel Governo Andreotti IV; presidente dell'IRI dal 1982 al 1989 e dal 1993 al 1994.
È stato presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004.
A più riprese consulente di Goldman Sachs.
Gianni Letta.
Dopo la vittoria elettorale del Polo nel 1994, Silvio Berlusconi lo volle come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel suo primo governo.
Nel 2008, a seguito delle elezioni anticipate, Letta è tornato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Governo Berlusconi IV, dopo essere stato in un primo momento indicato come possibile vicepremier.
Non è mai stato iscritto a Forza Italia o al Popolo delle Libertà.
Dal 18 giugno 2007 Letta è membro dell'advisory board di Goldman Sachs International con compiti di consulenza strategica per vice presidente per l’Europa della Goldman Sachsle opportunità di sviluppo degli affari, con focus particolare sull'Italia.
Mario Draghi
Dal 1984 al 1990 è stato direttore esecutivo della Banca Mondiale.
Nel 1991 viene nominato Direttore generale del Tesoro, incarico mantenuto fino al 2001 fra il succedersi di 10 governi. Dal 1993 al 2001 è Presidente del Comitato Privatizzazioni. È stato artefice delle più importanti privatizzazioni delle aziende statali italiane, avendo ricoperto diversi incarichi nel Ministero del Tesoro durante gli anni novanta.
Dal 2006 Governatore della Banca d'Italia.
Già vicepresidente per l'Europa della Goldman Sachs. Da quest'anno alla guida della Banca Centrale Europea.
Mario Monti.
E' stato segnalato per la nomina a commissario europeo nel 1994 dal governo Berlusconi I come candidato indipendente, assieme ad Emma Bonino. Jacques Santer, allora presidente della commissione, gli ha assegnato le deleghe a Mercato Interno, Servizi Finanziari e Integrazione Finanziaria, Fiscalità ed Unione Doganale.
Nel 1999 Monti viene riconfermato dal governo D'Alema I per la Commissione Prodi, e riceve la delega alla Concorrenza.
Dal 2005 è International Advisor per Goldman Sachs. Da 3 giorni è il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, con interim all'Economia, a capo di un governo apolitico voluto in primis dal Presidente della Repubblica.
Fa sicuramente pensare no? Se non altro per il fatto che con una battuta, potremmo dire che se hai fatto il Consulente Goldman Sachs, allora hai qualche possibilità in più di diventare Premier nel tuo Paese. Sì, perchè ricordiamo che un altro uomo GS lo è anche Nikos Papademos, nuovo Premier greco, che sostituisce l'uscente Papandreou.
Naturalmente tutto questo non dimostra affatto che ci siano o ci possano essere legami tra Goldman Sachs e il controllo diretto Stati europei o di organismi di primaria grandezza a livello economico. E nemmeno che ormai la politica è completamente soggiogata ai "poteri forti" economici (cosa che invece credo vera per gli Stati Uniti).
Però le coincidenze ci sono, eccome. E non uno o due. Quattro personalità di fila, che di fatto hanno avuto o hanno tuttora potere esecutivo in Italia, se non addirittura in Europa.
Stiamo parlando di una delle più grandi e affermate banche d'affari del mondo, anzi probabilmente la maggiore.
La sua sede legale è a New York, nella Goldman Sachs Tower in Lower Manhattan 200 West Street (in 85 Broad Street fino al 2008), ed ha filiali, tra le altre, anche a Londra, Francoforte, Tokyo, Hong Kong.
Hanno collaborato o collaborano con questa multinazionale finanziaria personaggi di grande prestigio dell'Italia che conta che nel campo della politica e dell'economia e della finanza.
I più noti sono Romano Prodi, Gianni Letta, Mario Draghi, Mario Monti.
Non li metto a caso in quest'ordine. Se ripercorriamo gli ultimi 20 anni di storia politica italiana, ci sono tutti. Tranne che per Berlusconi, per il quale però fa le veci in modo decisamente "interessante" il suo n.2. E' vero che Draghi non è stato Presidente del Consiglio, ma era fino a qualche settimana fa alla guida della Banca d'Italia e ora guida quella Europea.
Ma vediamo più nel dettaglio questi quattro italiani.
Romano Prodi è Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana per due volte (dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008).
Docente universitario di Economia e politica industriale all'Università di Bologna, è stato nel 1978 ministro dell'Industria nel Governo Andreotti IV; presidente dell'IRI dal 1982 al 1989 e dal 1993 al 1994.
È stato presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004.
A più riprese consulente di Goldman Sachs.
Gianni Letta.
Dopo la vittoria elettorale del Polo nel 1994, Silvio Berlusconi lo volle come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel suo primo governo.
Nel 2008, a seguito delle elezioni anticipate, Letta è tornato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Governo Berlusconi IV, dopo essere stato in un primo momento indicato come possibile vicepremier.
Non è mai stato iscritto a Forza Italia o al Popolo delle Libertà.
Dal 18 giugno 2007 Letta è membro dell'advisory board di Goldman Sachs International con compiti di consulenza strategica per vice presidente per l’Europa della Goldman Sachsle opportunità di sviluppo degli affari, con focus particolare sull'Italia.
Mario Draghi
Dal 1984 al 1990 è stato direttore esecutivo della Banca Mondiale.
Nel 1991 viene nominato Direttore generale del Tesoro, incarico mantenuto fino al 2001 fra il succedersi di 10 governi. Dal 1993 al 2001 è Presidente del Comitato Privatizzazioni. È stato artefice delle più importanti privatizzazioni delle aziende statali italiane, avendo ricoperto diversi incarichi nel Ministero del Tesoro durante gli anni novanta.
Dal 2006 Governatore della Banca d'Italia.
Già vicepresidente per l'Europa della Goldman Sachs. Da quest'anno alla guida della Banca Centrale Europea.
Mario Monti.
E' stato segnalato per la nomina a commissario europeo nel 1994 dal governo Berlusconi I come candidato indipendente, assieme ad Emma Bonino. Jacques Santer, allora presidente della commissione, gli ha assegnato le deleghe a Mercato Interno, Servizi Finanziari e Integrazione Finanziaria, Fiscalità ed Unione Doganale.
Nel 1999 Monti viene riconfermato dal governo D'Alema I per la Commissione Prodi, e riceve la delega alla Concorrenza.
Dal 2005 è International Advisor per Goldman Sachs. Da 3 giorni è il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, con interim all'Economia, a capo di un governo apolitico voluto in primis dal Presidente della Repubblica.
Fa sicuramente pensare no? Se non altro per il fatto che con una battuta, potremmo dire che se hai fatto il Consulente Goldman Sachs, allora hai qualche possibilità in più di diventare Premier nel tuo Paese. Sì, perchè ricordiamo che un altro uomo GS lo è anche Nikos Papademos, nuovo Premier greco, che sostituisce l'uscente Papandreou.
Naturalmente tutto questo non dimostra affatto che ci siano o ci possano essere legami tra Goldman Sachs e il controllo diretto Stati europei o di organismi di primaria grandezza a livello economico. E nemmeno che ormai la politica è completamente soggiogata ai "poteri forti" economici (cosa che invece credo vera per gli Stati Uniti).
Però le coincidenze ci sono, eccome. E non uno o due. Quattro personalità di fila, che di fatto hanno avuto o hanno tuttora potere esecutivo in Italia, se non addirittura in Europa.
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giovedì 17 novembre 2011
Benetton, ovvero lo shockvertising tanto per fare
Reazioni dure dalla Santa Sede e ora anche dall'Imam de il Cairo...la nuova campagna pubblicitaria di Benetton by Fabrica sta creando qualche problemino. A chi? Sicuramente all'azienda stessa, che forse non ha capito che la regola applicata da 30 anni a questa parte del "vi stupiamo con immagini forti e scioccanti" non funziona più, non può più funzionare. Lo Shockvertising, usato come autentica bandiera comunicativa dall'azienda di Ponzano (Tv) da almeno 2 decenni, ha forse un po' stancato. Un modo di comunicare che può fare disastri da un punto di vista diplomatico, se i soggetti coinvolti sono esponenti di Superpotenze o di Autorità Ecclesiastiche come in questo caso. Benetton ha annunciato ieri sera il ritiro della campagna, ma ormai il patatrac era fatto.
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Lasciamoli lavorare
Non capisco. Il nuovo Governo Monti, talmente nuovo che sa ancora di imballo, ha presentato ieri la lista dei ministri, e già oggi ci sono manifestazioni di piazza e scioperi: studenti e trasporto pubblico.
Questa protesta studentesca di oggi nasce dalla precisa volontà di manifestare e far sentire la loro voce CONTRO il nuovo governo, colpevole, a detta loro, di essere colluso con i poteri forti economicamente parlando: la BCE (Banca Centrale Europea), le Banche, la Goldman Sachs. Addirittura Monti viene "additato" quale colpevole di essere parte di una nobile Università Privata come la Bocconi, essendone (stato, si presuppone da oggi) il Preside. Tutto ciò francamente sa di ingenuo, poveri loro. Ora, ammesso che indubbiamente questo nuovo Governo nasce con la precisa -e oserei dire, esplicita- volontà di avere dei "tecnici" (parola usata ed abusata in questi giorni) che, primi nei loro rispettivi campi di appartenenza professionale possano mettere finalmente a posto la situazione facendo quelle riforme così impopolari -ahimè- che nessun politico con un p0' di sale in zucca (e di tornaconto personale) avrebbe mai avuto il coraggio di fare, stiamo parlando del fatto che non potevamo avere in questo momento nessun altro governo che questo. E' giusto e inevitabile che sia così. Il governo "politico" eletto dai cittadini e invocato a gran voce dalla Lega quale unica salvezza possibile, ha fallito miseramente: in 3 anni e mezzo non è stato fatto niente non solo da un punto di vista di controllo del debito e quindi dell'indebitamento dello Stato nei confronti di chi ci sta prestando soldi, cioè la Banca Centrale Europea cari studenti, ma anche per quanto riguarda le auspicate misure per la crescita del "sistema Paese". Cosa significa, amici studenti, "Sistema Paese"? In un Paese come il nostro, dove la crescita attestata 2011 è ferma allo 0.2 %, significa non solo essere fermi, ma addirittura regredire. Avremmo bisogno di almeno 2 punti percentuali in più per dire che ci siamo rimessi in moto...e dirlo anche ai nostri principali partner europei nonchè alla BCE stessa. Quindi, la "colpa" semmai si possa dare a qualcuno in particolare (e io lo escludo) è in primis di questo Governo di nani e ballerine, rimasto fermo ad aspettare gli eventi (mentre evidentemente il suo Capo era impegnato altrove). In questo momento di somma sfortuna e di buio che di più non si può, il Presidente Napolitano non avrebbe potuto scegliere meglio. Stiamo a vedere.
Ritengo grave che siate voi, studenti, a protestare in Piazza oggi, voi che tutto sommato in questo momento non avete doveri sociali, e non godete di privilegi di un qualche tipo. Poco furbo da parte vostra. Categorie professionali come gli artigiani, gli operai, la CGIL (e la Camusso sta dimostrando di non fare sconti a nessuno) stanno prudentemente ad aspettare, vigili ed attenti. Inoltre, lasciatemi dire che
- Protestare fermando treni e mezzi di trasporto non aiuta chi studia o lavora (che è quello per cui vi battete in fondo)
- Sono sicurissimo che trasformerete questa protesta nell'ennesima lotta Scuola Pubblica-Scuola Privata, perchè è lì che andrete a parare. Userete lo spunto dato dal fatto che Monti è un bocconiano, e quindi alla fine sono sempre i privilegiati della società che arrivano al potere. Io direi che non sono i privilegiati. Il Governo Monti è la palese dimostrazione che al potere ci arriva chi se lo merita. E' tornato ad essere così, con buona pace delle Carfagna, delle Zanicchi, delle Minetti ecc.
- Tutto questo Facebook fatto oramai di teorie del complotto, dove chi denuncia i poteri o il benessere di questo e di quello è perchè 99 volte su 100 non ce l'ha credo vi stia un po' dando alla testa. Attenzione: leggere un articolo scritto da qualcuno (spesso non si sa poi nemmeno veramente chi...) sul vostro Social Network preferito non vi autorizza a saperne di un argomento. Per la Teoria del Complotto esistono librerie intere, seminari, video, convegni, esperti o presunti tali. E' un mondo paralllelo che si nutre di questo nostra società "mainstream" - passatemi la definizione- in cui viviamo. Facile fare un "Condividi" no?
Ieri sera Gad Lerner, in un'edizione staordinaria de "L'infedele" su La7, chiedeva ad una studentessa universitaria della Statale di Milano perchè ci fosse così motivo di protestare oggi, lanciando un quesito a mio parere molto furbo: "Ma quindi, in base a quello che dice lei, non c'è nessuna differenza tra Maria Stella Gelmini e Francesco Profumo, neo ministro della Pubblica Istruzione?". Vi lascio intuire la risposta. "No". Bravo Lerner.
Questo denota innanzitutto un qualunquismo da paura; e poi, una spinta alla protesta contro tutto e tutti a prescindere (del resto siamo in autunno, qualche giorno di autogestione ci sta sempre in questo periodo dell'anno...) solamente perchè parte del Sistema. Il Sistema in cui vivete e studiate anche voi, cari studenti. Denota in ultima analisi, un'ingenuità di fondo molto ma molto pericolosa. Queste masse di giovani diciottenni sono in questo momento quanto di più malleabile dai poteri mediatici (Social Network compresi). Se una studentessa qualsiasi di un'università qualsiasi non arriva a capire la differenza tra il Governo di prima e quello di ora (nato da una Crisi e in "stato di emergenza") allora il problema è veramente serio. Può la politica avere un futuro, di fronte a questo qualunquismo e a questa incapacità di guardare? Per carità, sono il primo a dire che a 18 anni non hai gli strumenti intellettuali e la maturità per guardare consapevolmente alla realtà, ma un brivido lungo la schiena ti corre.
Mio personalissimo consiglio quindi: tornate a studiare, lasciate lavorare il Governo, almeno per ora. Ma soprattutto, usate la testa.
Questa protesta studentesca di oggi nasce dalla precisa volontà di manifestare e far sentire la loro voce CONTRO il nuovo governo, colpevole, a detta loro, di essere colluso con i poteri forti economicamente parlando: la BCE (Banca Centrale Europea), le Banche, la Goldman Sachs. Addirittura Monti viene "additato" quale colpevole di essere parte di una nobile Università Privata come la Bocconi, essendone (stato, si presuppone da oggi) il Preside. Tutto ciò francamente sa di ingenuo, poveri loro. Ora, ammesso che indubbiamente questo nuovo Governo nasce con la precisa -e oserei dire, esplicita- volontà di avere dei "tecnici" (parola usata ed abusata in questi giorni) che, primi nei loro rispettivi campi di appartenenza professionale possano mettere finalmente a posto la situazione facendo quelle riforme così impopolari -ahimè- che nessun politico con un p0' di sale in zucca (e di tornaconto personale) avrebbe mai avuto il coraggio di fare, stiamo parlando del fatto che non potevamo avere in questo momento nessun altro governo che questo. E' giusto e inevitabile che sia così. Il governo "politico" eletto dai cittadini e invocato a gran voce dalla Lega quale unica salvezza possibile, ha fallito miseramente: in 3 anni e mezzo non è stato fatto niente non solo da un punto di vista di controllo del debito e quindi dell'indebitamento dello Stato nei confronti di chi ci sta prestando soldi, cioè la Banca Centrale Europea cari studenti, ma anche per quanto riguarda le auspicate misure per la crescita del "sistema Paese". Cosa significa, amici studenti, "Sistema Paese"? In un Paese come il nostro, dove la crescita attestata 2011 è ferma allo 0.2 %, significa non solo essere fermi, ma addirittura regredire. Avremmo bisogno di almeno 2 punti percentuali in più per dire che ci siamo rimessi in moto...e dirlo anche ai nostri principali partner europei nonchè alla BCE stessa. Quindi, la "colpa" semmai si possa dare a qualcuno in particolare (e io lo escludo) è in primis di questo Governo di nani e ballerine, rimasto fermo ad aspettare gli eventi (mentre evidentemente il suo Capo era impegnato altrove). In questo momento di somma sfortuna e di buio che di più non si può, il Presidente Napolitano non avrebbe potuto scegliere meglio. Stiamo a vedere.
Ritengo grave che siate voi, studenti, a protestare in Piazza oggi, voi che tutto sommato in questo momento non avete doveri sociali, e non godete di privilegi di un qualche tipo. Poco furbo da parte vostra. Categorie professionali come gli artigiani, gli operai, la CGIL (e la Camusso sta dimostrando di non fare sconti a nessuno) stanno prudentemente ad aspettare, vigili ed attenti. Inoltre, lasciatemi dire che
- Protestare fermando treni e mezzi di trasporto non aiuta chi studia o lavora (che è quello per cui vi battete in fondo)
- Sono sicurissimo che trasformerete questa protesta nell'ennesima lotta Scuola Pubblica-Scuola Privata, perchè è lì che andrete a parare. Userete lo spunto dato dal fatto che Monti è un bocconiano, e quindi alla fine sono sempre i privilegiati della società che arrivano al potere. Io direi che non sono i privilegiati. Il Governo Monti è la palese dimostrazione che al potere ci arriva chi se lo merita. E' tornato ad essere così, con buona pace delle Carfagna, delle Zanicchi, delle Minetti ecc.
- Tutto questo Facebook fatto oramai di teorie del complotto, dove chi denuncia i poteri o il benessere di questo e di quello è perchè 99 volte su 100 non ce l'ha credo vi stia un po' dando alla testa. Attenzione: leggere un articolo scritto da qualcuno (spesso non si sa poi nemmeno veramente chi...) sul vostro Social Network preferito non vi autorizza a saperne di un argomento. Per la Teoria del Complotto esistono librerie intere, seminari, video, convegni, esperti o presunti tali. E' un mondo paralllelo che si nutre di questo nostra società "mainstream" - passatemi la definizione- in cui viviamo. Facile fare un "Condividi" no?
Ieri sera Gad Lerner, in un'edizione staordinaria de "L'infedele" su La7, chiedeva ad una studentessa universitaria della Statale di Milano perchè ci fosse così motivo di protestare oggi, lanciando un quesito a mio parere molto furbo: "Ma quindi, in base a quello che dice lei, non c'è nessuna differenza tra Maria Stella Gelmini e Francesco Profumo, neo ministro della Pubblica Istruzione?". Vi lascio intuire la risposta. "No". Bravo Lerner.
Questo denota innanzitutto un qualunquismo da paura; e poi, una spinta alla protesta contro tutto e tutti a prescindere (del resto siamo in autunno, qualche giorno di autogestione ci sta sempre in questo periodo dell'anno...) solamente perchè parte del Sistema. Il Sistema in cui vivete e studiate anche voi, cari studenti. Denota in ultima analisi, un'ingenuità di fondo molto ma molto pericolosa. Queste masse di giovani diciottenni sono in questo momento quanto di più malleabile dai poteri mediatici (Social Network compresi). Se una studentessa qualsiasi di un'università qualsiasi non arriva a capire la differenza tra il Governo di prima e quello di ora (nato da una Crisi e in "stato di emergenza") allora il problema è veramente serio. Può la politica avere un futuro, di fronte a questo qualunquismo e a questa incapacità di guardare? Per carità, sono il primo a dire che a 18 anni non hai gli strumenti intellettuali e la maturità per guardare consapevolmente alla realtà, ma un brivido lungo la schiena ti corre.
Mio personalissimo consiglio quindi: tornate a studiare, lasciate lavorare il Governo, almeno per ora. Ma soprattutto, usate la testa.
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mercoledì 2 novembre 2011
Tesco Homeplus: un negozio virtuale in Metro
Video visto spesso in giro spesso in questo periodo: interessante esperimento di impiego degli spazi urbani d'attesa.
http://youtu.be/fGaVFRzTTP4
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martedì 25 ottobre 2011
Il tesoro di Gheddafi:70 miliardi di dollari e svariate partecipazioni in diverse società europee.Il rais donò a Beyoncé 1 milione di dollari per progetti umanitari ad Haiti
Come sappiamo, il corpo del Raìs è dal 20 ottobre esposto alle visite della piazza libica.
Nel frattempo, si sta compiendo un’altra battaglia a suon di soldi: quella sul fondo sovrano libico e sulle attività finanziarie da 70 miliardi di dollari riconducibili al dittatore libico.
Il fondo rappresenta una grande torta – osserva il New York Times – fatta di denaro contante e di partecipazioni all’interno di alcune società europee, come l’editore britannico Pearson ed il club di calcio Juventus. Venne aperto nel 2006 da Saif al Islam Gheddafi.
Vi ha attinto soprattutto per portare dalla sua una serie di nomi importanti: dalla famiglia Rothschild, al principe Andrea d’Inghilterra; e ancora, dall’ex Commissario europeo al commercio Peter Mandelson, agli gli investitori di private equity americani Stephen A. Schwarzman, di Blackstone, e David M. Rubenstein, del Gruppo Carlyle, oltre a nomi illustri dell’imprenditoria italiana.
Gli Stati Uniti hanno rivelato l’intenzione di voler congelare qualsiasi partecipazione riconducibile alla autorità libica, che risulti controllata dalle istituzioni americane, anche se, allo stato attuale, non sono ancora state individuate le banche e le partecipazioni nel mirino.
Il Regno Unito ha affermato che sarà impedita la vendita o il rimpatrio delle attività finanziarie gestite da Gheddafi, incluse le azioni Pearson ed un piccolo tesoretto di attività commerciali, nel settore immobiliare, con base logistica a Londra.
Permane un dubbio: i primi investimenti fuori dalla Libia risalgono al 2008. Il dato non escluderebbe – come ipotizzano alcuni banchieri – che la maggior parte del denaro si possa trovare in Libia o in altre banche del Medio Oriente, al sicuro dalle sanzioni.
Per il Fondo Monetario Internazionale, oltre al fondo, la banca centrale della Libia ha riserve pari a circa 110 miliardi di dollari, che le conferiscono una posizione finanziaria netta stimata al 160 per cento del prodotto interno lordo nazionale.
I soldi di Gheddafi destinati alla beneficenza
Un milione di euro, ossia i fondi ricevuti dal Colonnello Gheddafi per un concerto esclusivo del figlio di Gheddafi, Hannibal, sono stati regalati dalla cantante Beyoncé ad un fondo che finanzia progetti umanitari ad Haiti. Non fu l’unica cantante a beneficiare delle attenzioni della famiglia Gheddafi. La cantante Nelly Furtado, per un’esibizione in Italia organizzata dai Gheddafi quattro anni fa, ricevette un milione di euro, che la canadese avrebbe già destinato ad associazioni umanitarie.
Nel frattempo, si sta compiendo un’altra battaglia a suon di soldi: quella sul fondo sovrano libico e sulle attività finanziarie da 70 miliardi di dollari riconducibili al dittatore libico.
Il fondo rappresenta una grande torta – osserva il New York Times – fatta di denaro contante e di partecipazioni all’interno di alcune società europee, come l’editore britannico Pearson ed il club di calcio Juventus. Venne aperto nel 2006 da Saif al Islam Gheddafi.
Vi ha attinto soprattutto per portare dalla sua una serie di nomi importanti: dalla famiglia Rothschild, al principe Andrea d’Inghilterra; e ancora, dall’ex Commissario europeo al commercio Peter Mandelson, agli gli investitori di private equity americani Stephen A. Schwarzman, di Blackstone, e David M. Rubenstein, del Gruppo Carlyle, oltre a nomi illustri dell’imprenditoria italiana.
Gli Stati Uniti hanno rivelato l’intenzione di voler congelare qualsiasi partecipazione riconducibile alla autorità libica, che risulti controllata dalle istituzioni americane, anche se, allo stato attuale, non sono ancora state individuate le banche e le partecipazioni nel mirino.
Il Regno Unito ha affermato che sarà impedita la vendita o il rimpatrio delle attività finanziarie gestite da Gheddafi, incluse le azioni Pearson ed un piccolo tesoretto di attività commerciali, nel settore immobiliare, con base logistica a Londra.
Permane un dubbio: i primi investimenti fuori dalla Libia risalgono al 2008. Il dato non escluderebbe – come ipotizzano alcuni banchieri – che la maggior parte del denaro si possa trovare in Libia o in altre banche del Medio Oriente, al sicuro dalle sanzioni.
Per il Fondo Monetario Internazionale, oltre al fondo, la banca centrale della Libia ha riserve pari a circa 110 miliardi di dollari, che le conferiscono una posizione finanziaria netta stimata al 160 per cento del prodotto interno lordo nazionale.
I soldi di Gheddafi destinati alla beneficenza
Un milione di euro, ossia i fondi ricevuti dal Colonnello Gheddafi per un concerto esclusivo del figlio di Gheddafi, Hannibal, sono stati regalati dalla cantante Beyoncé ad un fondo che finanzia progetti umanitari ad Haiti. Non fu l’unica cantante a beneficiare delle attenzioni della famiglia Gheddafi. La cantante Nelly Furtado, per un’esibizione in Italia organizzata dai Gheddafi quattro anni fa, ricevette un milione di euro, che la canadese avrebbe già destinato ad associazioni umanitarie.
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lunedì 8 agosto 2011
La carica dei privilegiati: ecco le pensioni d'oro degli ex parlamentari veneti
S'intitola "La carica dei privilegiati". A contarli si fa notte: è un elenco pubblicato dall'Espresso di questa settimana di ex parlamentari che godono di una pensione "del tutto immeritata". Lo dice uno di loro, un veneto, Giovanni Bortot, bellunese, sindaco di Ponte nelle Alpi, già deputato del PCI per due legislature, dal 1968 al 1972 e dal 1972 al 1976. Alle telecamere di Antenna 3 Bortot ha fatto vedere la cedola della pensione: 3.313, 98 euro netti al mese. "Di questi tempi, lo ripeto tutti i giorni, dovrebbe essere tagliata della metà", sostiene. Ma la sua proposta, lanciata in più occasioni, non ha avuto seguito. Ognuno di questi pensionati d'oro gestisce in proprio il piccolo cruccio di incassare soldi immeritati.
E sono tanti, sono famosi, alcuni di loro sono ricchi sfondati, tipo Luciano Benetton, il re dei maglioni e delle autostrade, senatore per 2 anni dal '92 al '94, che per questo riceve una pensione di 2.199 euro netti al mese. Benetton ha annunciato da tempo che li da' in beneficenza. Vorremmo sperare che la stessa cosa facesse Dino De Poli, che ritira una pensione analoga ed è presidente della Fondazione Cassamarca. l'unico ente che ha soldi da spendere a Treviso. Difficile pensare che gente ultrabenestante intaschi vitalizi di cui non ha bisogno senza sentire in fondo allo stomaco un vago senso di rimorso, sapendo che vengono dalle tasse di tutti. Magari è l'ora del pranzo e lo scambiano per appetito. In ogni caso la beneficenza è una scelta personale.
Qui di collettivo c'è solo lo scandalo, che periodicamente emerge senza le cose cambino. Nel Veneto siamo addirittura alla farsa: il fondo istituito con l'articolo 8 ter della legge 19 approvata all'unanimità il 27 luglio 2007, per consentire a consiglieri e ad assessori regionali di autoridursi lo stipendio, era ancora vuoto all'arrivo di Luca Zaia. Nessuno si era autoridotto lo stipendio di un centesimo, alla faccia dei dibattiti in aula.
Per i vitalizi è ancora peggio: i criteri di calcolo delle pensioni degli italiani, non hanno niente a che fare con quelle degli ex parlamentari. Pietro Folena (Pd), padovano, figlio di Gianfranco, indimenticato professore di filologia romanza, a soli 51 anni ha un vitalizio di 5.527 euro netti al mese. Toni Negri ringrazia ancora i radicali per la comparsata parlamentare che gli servì solo per uscire dal carcere e che gli vale a tutt'oggi 2.199 euro netti al mese. L'ex ministro socialista Gianni De Michelis, che com'è noto non andrà mai in pensione, ritira un vitalizio di 5.802 euro mensili. Ritirano pensioni tra 1.752 e 2.962 euro sempre netti al mese anche Gianluigi Ceruti, famoso avvocato rodigino, ex parlamentare ambientalista; le padovane Paola Gajotti e Luisa Calimani Debiasio; l'ex sindaco di Vicenza Enrico Hullweck per i due anni passati in parlamento dal 1994 al 1996 con i voti della Lega (quando si convertì a Forza Italia nel 2008 i voti non gli bastarono). Come ringrazia Riccardo Perale, veneziano, altro parlamentare che si è fatto solo due anni con Forza Italia. E poi Gabriele Sboarina, sindaco di Verona per due mandati e deputato europeo, ma anche parlamentare della Dc dal 1972 al 1976. Dino Scantamburlo, padovano, parlamentare dal 1996 al 2001, intrattiene interessanti conversazioni su Facebook a proposito del fatto che "non puoi rifiutare la pensione", perchè "la pagano con un bonifico". Ma il bonifico prevede un conto in banca: chi l'ha messo a disposizione se non il titolare?
(...)
I pensionati con presenze fino a 20 anni e assegno da 2.873 a 5.702 euro netti al mese in conto corrente rinviano alla prima repubblica: i veneziani Anselmo Boldrin, e Domenico Ceravolo, il vicentino Giuseppe Dal Maso, il sottosegretario a vita Enzo Erminero, il padovano Antonio Testa socialista d'assalto di cui si sono perse le tracce. E poi Adriana Vigneri, Amedeo Zampieri, Giuseppe Zuech, Giuseppe Zurlo.
Oltre i vent'anni (da 5.034 a 6.603 euro netti al mese) abbiamo autentici monumenti: i Dc Tina Anselmi, Carlo Fracanzani, Pier Giovanni Malvestio, Franco Rocelli e il socialista Angelo Cresco. Con cifre varianti Alfredo Comis, Severino Galante, Pieralfonso Fratta Pasini, Anna Maria Leone, Lalla Trupia; i leghisti Mauro Michielon e Flavio Rodeghiero; l'ex forzista veneziano Sandro Trevisanato; il post-democristiano Tino Bedin e il vetero Dc Pietro Fabris; e poi Francesco Perina, Aventino Frau...Ci sono tutti: chi non è morto, corna facendo, è compreso negli elenchi. Prima e seconda repubblica pari sono. L'Anonima Pensionati vi augura buona domenica.
(Articolo di Renzo Mazzaro tratto da "La Nuova Venezia" del 7 agosto 2011)
E sono tanti, sono famosi, alcuni di loro sono ricchi sfondati, tipo Luciano Benetton, il re dei maglioni e delle autostrade, senatore per 2 anni dal '92 al '94, che per questo riceve una pensione di 2.199 euro netti al mese. Benetton ha annunciato da tempo che li da' in beneficenza. Vorremmo sperare che la stessa cosa facesse Dino De Poli, che ritira una pensione analoga ed è presidente della Fondazione Cassamarca. l'unico ente che ha soldi da spendere a Treviso. Difficile pensare che gente ultrabenestante intaschi vitalizi di cui non ha bisogno senza sentire in fondo allo stomaco un vago senso di rimorso, sapendo che vengono dalle tasse di tutti. Magari è l'ora del pranzo e lo scambiano per appetito. In ogni caso la beneficenza è una scelta personale.
Qui di collettivo c'è solo lo scandalo, che periodicamente emerge senza le cose cambino. Nel Veneto siamo addirittura alla farsa: il fondo istituito con l'articolo 8 ter della legge 19 approvata all'unanimità il 27 luglio 2007, per consentire a consiglieri e ad assessori regionali di autoridursi lo stipendio, era ancora vuoto all'arrivo di Luca Zaia. Nessuno si era autoridotto lo stipendio di un centesimo, alla faccia dei dibattiti in aula.
Per i vitalizi è ancora peggio: i criteri di calcolo delle pensioni degli italiani, non hanno niente a che fare con quelle degli ex parlamentari. Pietro Folena (Pd), padovano, figlio di Gianfranco, indimenticato professore di filologia romanza, a soli 51 anni ha un vitalizio di 5.527 euro netti al mese. Toni Negri ringrazia ancora i radicali per la comparsata parlamentare che gli servì solo per uscire dal carcere e che gli vale a tutt'oggi 2.199 euro netti al mese. L'ex ministro socialista Gianni De Michelis, che com'è noto non andrà mai in pensione, ritira un vitalizio di 5.802 euro mensili. Ritirano pensioni tra 1.752 e 2.962 euro sempre netti al mese anche Gianluigi Ceruti, famoso avvocato rodigino, ex parlamentare ambientalista; le padovane Paola Gajotti e Luisa Calimani Debiasio; l'ex sindaco di Vicenza Enrico Hullweck per i due anni passati in parlamento dal 1994 al 1996 con i voti della Lega (quando si convertì a Forza Italia nel 2008 i voti non gli bastarono). Come ringrazia Riccardo Perale, veneziano, altro parlamentare che si è fatto solo due anni con Forza Italia. E poi Gabriele Sboarina, sindaco di Verona per due mandati e deputato europeo, ma anche parlamentare della Dc dal 1972 al 1976. Dino Scantamburlo, padovano, parlamentare dal 1996 al 2001, intrattiene interessanti conversazioni su Facebook a proposito del fatto che "non puoi rifiutare la pensione", perchè "la pagano con un bonifico". Ma il bonifico prevede un conto in banca: chi l'ha messo a disposizione se non il titolare?
(...)
I pensionati con presenze fino a 20 anni e assegno da 2.873 a 5.702 euro netti al mese in conto corrente rinviano alla prima repubblica: i veneziani Anselmo Boldrin, e Domenico Ceravolo, il vicentino Giuseppe Dal Maso, il sottosegretario a vita Enzo Erminero, il padovano Antonio Testa socialista d'assalto di cui si sono perse le tracce. E poi Adriana Vigneri, Amedeo Zampieri, Giuseppe Zuech, Giuseppe Zurlo.
Oltre i vent'anni (da 5.034 a 6.603 euro netti al mese) abbiamo autentici monumenti: i Dc Tina Anselmi, Carlo Fracanzani, Pier Giovanni Malvestio, Franco Rocelli e il socialista Angelo Cresco. Con cifre varianti Alfredo Comis, Severino Galante, Pieralfonso Fratta Pasini, Anna Maria Leone, Lalla Trupia; i leghisti Mauro Michielon e Flavio Rodeghiero; l'ex forzista veneziano Sandro Trevisanato; il post-democristiano Tino Bedin e il vetero Dc Pietro Fabris; e poi Francesco Perina, Aventino Frau...Ci sono tutti: chi non è morto, corna facendo, è compreso negli elenchi. Prima e seconda repubblica pari sono. L'Anonima Pensionati vi augura buona domenica.
(Articolo di Renzo Mazzaro tratto da "La Nuova Venezia" del 7 agosto 2011)
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